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La "filosofia" di Satellite è qualche cosa di complicato e semplice al tempo stesso. La semplicità consiste nell'utilizzo delle emozioni come "motore interno" del programma. Il concetto di "viaggio verso l'alto" "verso luoghi inesplorati, lontani, ma al tempo stesso già
dentro di noi" è quello che si avvicina di più ad una descrizione corretta del mio programma.
Scendere in basso è una operazione semplice, semplice per molti, ma cercare di elevarsi sopra ed oltre il mondo dei sensi, senza usare assolutamente nessuna sostanza, cosa che io assolutamente non accetto, in quanto toglie, invece di dare, la lucidità necessaria per capire lo "spirito" del mio messaggio, è, invece certamente una operazione più complicata.
Devo prendere per mano l'ascoltatore, come se fosse un bambino spaventato da ciò che non conosce e guidarlo verso sonorità raffinate ed esteticamente appaganti delle quali, poi, non può più fare a meno.
Chi ascolta Satellite ne diventa, in un certo modo, "assuefatto" e, dopo questa esperienza, che lo ha elevato ad un livello di percezione molto più alto, quasi paradisiaco, non può più
tornare ad ascoltare la musica "verso il basso" proposta da molti colleghi (?).
Come nell'esperienza della terapia Junghiana del "réve éveille", cioè del sogno ad occhi aperti, l'ascoltatore entra in contatto con gli strati più profondi della mia anima e la comunicazione è "assoluta".
Semplice, vero?
Comunque, al di là dei miei "deliri" intellettualoidi, Satellite è una vera esperienza sensoriale, tra le raffinatezze semplici della perfetta housedeep/underground, con qualche spruzzata di chill-out e vibrazioni nu-jazz, mescolata ma non shakerata con la pulsazione di ritmi che anche se non sono "pacchiani" rimangono devastanti.
Gianni De Luise
www.notteinsonne.it/satellite
fonte: Gianni De Luise
dentro di noi" è quello che si avvicina di più ad una descrizione corretta del mio programma.
Scendere in basso è una operazione semplice, semplice per molti, ma cercare di elevarsi sopra ed oltre il mondo dei sensi, senza usare assolutamente nessuna sostanza, cosa che io assolutamente non accetto, in quanto toglie, invece di dare, la lucidità necessaria per capire lo "spirito" del mio messaggio, è, invece certamente una operazione più complicata.
Devo prendere per mano l'ascoltatore, come se fosse un bambino spaventato da ciò che non conosce e guidarlo verso sonorità raffinate ed esteticamente appaganti delle quali, poi, non può più fare a meno.
Chi ascolta Satellite ne diventa, in un certo modo, "assuefatto" e, dopo questa esperienza, che lo ha elevato ad un livello di percezione molto più alto, quasi paradisiaco, non può più
tornare ad ascoltare la musica "verso il basso" proposta da molti colleghi (?).
Come nell'esperienza della terapia Junghiana del "réve éveille", cioè del sogno ad occhi aperti, l'ascoltatore entra in contatto con gli strati più profondi della mia anima e la comunicazione è "assoluta".
Semplice, vero?
Comunque, al di là dei miei "deliri" intellettualoidi, Satellite è una vera esperienza sensoriale, tra le raffinatezze semplici della perfetta housedeep/underground, con qualche spruzzata di chill-out e vibrazioni nu-jazz, mescolata ma non shakerata con la pulsazione di ritmi che anche se non sono "pacchiani" rimangono devastanti.
Gianni De Luise
www.notteinsonne.it/satellite
fonte: Gianni De Luise
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