Alessandra Giura Longo

? una performance nella quale sono esplorate tutte, o quasi, le possibilit? musicali di un interprete. Fare musica con tutto il corpo. Con i gesti. Con la voce. Che pu? parlare, cantare, gridare ridere, singhiozzare. Con le parole. Con il fiato, le souffle, manifestazione delle emozioni pi? intime, libero o dentro gli strumenti, che sono un prolungamento del corpo stesso. Sono molti i compositori del XX secolo che hanno lavorato sulla tenue frontiera fra musica e teatro, a volte con grande rigore nell? esplorazione del suono e delle sue estreme possibilit?, altre utilizzando gli strumenti in forme non convenzionali, ricorrendo a rumori; effetti, suoni indistinti e confusi, perfino inventando nuovi suoni, creando gesti sonori che sono espressione delle emozioni pi? diverse e che spesso suggeriscono una teatralit? virtuale dell? esecuzione. Cos? accade in Souffle di Goffredo Petrassi, in Density 21,5 di Edgar Var?se, in In Freundschaft di Karlheinz Stockhausen; o nella Sequenza I (per flauto) di Luciano Berio, prima di una lunga serie di brani virtuosistici dedicati ognuno ad un diverso strumento e che lo stesso compositore definisce ?teatro di gesti vocali e strumentali?, accompagnati da ?ombre di significati?associazioni e conflitti che essi stessi suggeriscono?. E nella Sequenza III, che essendo dedicata alla voce elimina qualsiasi astrazione strumentale, il teatro irrompe senza mediazioni. Come in altri brani di alcuni fra i compositori pi? rappresentativi della ricerca sugli scambi e la fusione fra musica e teatro; ad esempio Vinko Globokar che scrive ?Corporel chiedendo all? interprete di ?suonare? il proprio corpo, con gesti sonori e percussivi o usando l? espressivit? di quel ?mobilissimo strumento? (cit. da Castaldi) che ? la voce; o la recentemente scomparsa compositrice svizzera Andrea von Ramm con la sua Atem Sonate, Sonata del Respiro, una sonata ?classica? in 5 movimenti che utilizza il respiro come unico materiale sonoro. O ancora il greco Georges Aperghis, attivo sulle scene parigine, che ha composto le sue R?citations per una musicista/attrice mettendo ?in scena? tutte le risorse della voce umana. In altri casi ancora la motivazione della creazione musicale pu? derivare da alcuni aspetti del lavoro di un musicista, come con grande ironia fa Paolo Castaldi in Cardini 1973, caricatura di una delle pratiche pi? antimusicali impartite nei nostri conservatori: il solfeggio parlato. La performance include inoltre due creazioni originali: una basata su un quadro e l? altra su un testo. Dona somiant l?evasi? ? un quadro del pittore catalano Joan Mir?, attualmente esposto a Barcellona, nella Fondazione che porta il suo nome. Le linee, le immagini del quadro, reso visibile al pubblico mediante una diapositiva, vengono interpretati come una partitura musicale, a so-miglianza di tanti brani contemporanei annnotati sulla carta con grafici e disegni. La Ballata della Vucchiara ovvero ?Tutto il Miele ? Finito!?, estratto dallo spettacolo Concavo & Convesso creato ed interpretato da A. Giura Longo ed Eduardo S?rgio nei e per i Sassi di Matera nell? agosto del 2001, ? un testo in versi scritto per l? occasione da Raffaele Giura Longo. La ?recitazione musicale? realizzata a partire dal testo, ? ?inventata? a volte frammentando le parole in fonemi sonori, che hanno valenza musicale in s?, indipendentemente dal loro significato, altre volte dicendole imitando modi caratteristici di emissione vocale. La recitazione ? inframmezzata da parti musicali improvvisate. La musica ? commentata da diapositive che rendono visibili le partiture e i testi dei brani, o immagini ad essi legate.