Una disamina. La consueta ricerca. La costante investigazione: inseguite, ascoltate, spesso comprese, attese e a volte condivise, con le loro paure, i loro sogni, le loro atipiche tecniche. L’unicità delle donne disc jockey ha permesso la nascita di un libro: Ladyjay. L’autore, Riccardo Sada, dice: “Al di là che io sia per la belloterapia e che di dj maschi (almeno) carini in giro ce ne siano ben pochi, sono dell’idea che le quote rosa debbano essere rispettate in ogni campo, in modo particolare in quello dell’intrattenimento. E’ doveroso, oggi, fare una panoramica sul mondo delle donne dj. Sono loro le principesse. E lo saranno sempre di più. Influenzato non e riequilibrato poco nell’infanzia da una madre femminista, mi sono chiesto perché mai ci fossero attenzioni solo per scosciate starlette e non per l’altra metà del cielo che da anni preme, lotta, induce energia e porta vero glamour in un ambiente che fatica a rigenerarsi e mettersi in discussione. Prevedo che la donna dj un domani sarà (finalmente) qualcosa di comune, malgrado oggi sia tanto di tendenza (si frequentino feste private e non), modaiola (si visionino gli spot) e in crescita esponenziale (è un trend in ascesa)”.
La carezza di una mano femminile su un disco magari in vinile è la cosa più felina, romantica e aggraziata nel sempre più volgar-popolare clubbing. Così, Sada le ha intervistate. Le ho fotografate. Ne ha scritto una storia, rispettando fedelmente il loro credo e il loro obiettivo congiunto: comunicare. Suonano, le donne dj, per riflettere se stesse. Per loro, il suono è un flusso. Raramente accettano strumentalizzazioni, le grandi, le storiche, le appassionate, le inarrestabili.
Vi sono parecchi dettagli, nel libro. In accordo con la casa editrice, è stato scelto di inserire il testo tradotto anche in lingua inglese, in modo da pensare anche agli interessati d’oltre confine. L’introduzione è curata da Manuela Doriani, storica mettidischi oggi in forza alla squadra di m2o; la prefazione è di Ellen Allien, berlinese, intellettuale, attenta al cursus delle colleghe; infine la postfazione è di Laura Vincenti, giornalista specializzata nel costume, nella musica, nel mondo della notte e nell’intrattenimento, punta di diamante del clubbing per il Corriere della Sera. Per citare solo alcuni altri nomi, immagini e pensieri di Miss Kittin, Sonique, Sister Bliss, Babayaga, Jo Mills, Lisa Loud, Smokin’ Jo, Lisa Lashes, Princess Superstar, Screamin Rachael, Annie, Marusha, Lisa Pin-Up, Tania Vulcano, Chloè, Miss Djax. E ovvio, come detto: tante altre.
Nel volume si chiamano in causa associazioni di categoria, federazioni e leghe. Perchè Ladyjay, in collaborazione con la Aid, sarà anche lo sdoganamento ufficiale per la prima Associazione Italiana Donne Disc Jockey, la Aid², quella presieduta da Renzo Arbore e capitanata da Gianni Naso. Si considererà parecchio la musica e la discografia, anche perché il marchio farà quasi da garante alle nuove produzioni delle dj producer, soprattutto quelle scoperte dalla casa discografica M.o.d.a. Music, nella persona del suo C.e.o. Andrea Corelli. Inoltre, si tratteranno gli eventi mondiali, le manifestazioni. Infine, si narreranno stranezze, magari non disdegnando qualche piccolo pettegolezzo da… cronaca rosa. Per appagare il lato uditivo, al libro sarà allegato un cd con i brani delle più note donne dj. Stampa il tutto Maurizio Clemente grazie alla Key Note Multimedia.